Brillano i numero del Veneto enoico. Le due denominazioni Prosecco DOP e Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP, chiudono bilanci record, per un controvalore complessivo di quasi 4,2 miliardi.
Le bollicine veneto-friulane si confermano come un pilastro della spumantistica italiana e mondiale: il Prosecco DOP rappresenta quasi il 25% della produzione dei vini italiani a Dop. E brilla anche la nuova tipologia Prosecco Doc Rosé: nei dodici mesi sono state commercializzate circa 60 milioni di bottiglie, segnando un aumento di oltre il 20% rispetto al 2023. «Guardiamo al 2025 con fiducia e rinnovato impegno – dice Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio Prosecco DOC – consapevoli che il nostro successo dipende dal lavoro di tutti gli attori. Una suggestiva immagine dei filari di Prosecco Conegliano e Valdobbiadene della filiera , dai produttori ai vinificatori, dagli imbottigliatori ai partner commerciali».
Non è da meno il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP, come spiega il presidente del Consorzio Franco Adami: «I dati 2024 attestano la denominazione dl Conegliano Valdobbiadene stabile sulla sua produzione ottimale, ovvero poco più di 90 milioni di bottiglie, per un valore poco superiore ai 563.700.000 di euro. Sul totale della nostra produzione, il 61% dei volumi è venduto in Italia e il 39% all`estero, dove i primi tre mercati per volume e valore sono Germania, Regno Unito e Austria». I primi mesi del 2025 stanno premiando la DOP con un aumento delle vendite dell`Il% rispetto al 2024. Sul resto dell`anno pesa l`incognita dazi Usa: «Per questo – continua Adami – come denominazione continuiamo a puntare sull`eccellenza dei nostri prodotti affinché la qualità sia riconosciuta e di conseguenza valorizzata. Una denominazio- ne autentica, che vanta origini e tradizioni antiche, ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide che ci aspettano».
Numeri brillanti anche per la new entry delle denominazioni venete, il Garda DOP.
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Fonte: QN