La campagna dell’uva da tavola nel comprensorio di Mazzarrone (Catania) sta volgendo al termine. E’ quindi tempo di bilanci e per il Consorzio di tutela dell’uva di Mazzarrone IGP il 2016 sarà un’annata da ricordare. I quantitativi commercializzati a marchio, infatti, fanno registrare un incremento del 30% rispetto allo scorso anno.
“E’ stata una bellissima campagna – spiega il presidente del Consorzio Gianni Raniolo – il meteo ci ha graziato, non ci sono state bombe d’acqua tali da compromettere il prodotto e la qualità dell’uva è stata sempre elevata, con acini buoni da mangiare e sani”.
In questo angolo di Sicilia, terra vocata all’uva da tavola, siamo ormai agli ultimi giorni di raccolta. “Purtroppo la raccolta finirà un po’ prima del solito, perché la stagione quest’anno è partita con quasi tre settimane di anticipo. Stiamo raccogliendo gli ultimi grappoli di Uva Italia e Black Pearl, mentre la Red Globe è già tutta nelle celle”.
Passando all’analisi dei volumi, il presidente Raniolo è soddisfatto. “I quantitativi commercializzati a marchio Igp si attesteranno sulle 2.000 tonnellate rispetto alle 1.500 del 2015. La Gdo è sempre più attenta al prodotto con l’indicazione geografica, sinonimo di qualità. Siamo contenti dei risultati ottenuti. E’ un’annata positiva anche per la produzione, grazie alla buona commercializzazione del prodotto ci sono stati guadagni giusti anche per gli agricoltori, tali da consentire di creare opportunità di lavoro per i nostri giovani”.
Parlando più generale del mercato dell’uva da tavola, Raniolo osserva che le uve senza semi hanno riscontrato più difficoltà. “Noi continuiamo a credere nell’uva Italia – ribadisce – seguendo le direttive del Consorzio vogliamo difendere la tradizione, proponendo un’uva che possa essere non solo di aspetto gradevole, ma anche di gusto e con caratteristiche organolettiche ben definite”.
L’uva da tavola siciliana sta riscuotendo interesse anche all’estero. “Sul fronte dell’export i Paesi arabi sono molto attenti al nostro prodotto e pure la Libia. Anche se per l’uva di Mazzarrone – conclude Raniolo – i mercati esteri di riferimento sono quello francese, belga e svizzero”.
Fonte: italiafruit.net