Coldiretti Piemonte punta all’ Indicazione Geografica Tipica che già hanno Toscana, Veneto, Sicilia Trentino. Annunciato l’avvio del percorso per l’ottenimento dell’IGP
Coldiretti lancia un sasso nello stagno del vino piemontese. La maggiore associazione di rappresentanza e assistenza degli agricoltori subalpini annuncia di aver avviato il percorso per l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Tipica per i vini regionali. Si tratta di una denominazione che di fatto tutte le altre regioni del vino già hanno – dalla Toscana al Veneto, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige – e che andrebbe ad aggiungersi alle 41 Doc e alle 19 Docg già presenti, valorizzando soprattutto le sperimentazioni.
Per esempio quelle dei vitigni resistenti o dei vini dealcolati, che non rientrano in nessuna denominazione di origine e che potrebbero trovare nell’Igt il riconoscimento che ancora non hanno.
«Introdurre l’Igt – spiega Monica Monticone, componente di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo – colmerebbe il vuoto oggi esistente tra i vini da tavola e le attuali denominazioni di origine e creerebbe nuove opportunità di mercato per produzioni di qualità oggi escluse dai disciplinari Doc e Docg. L’Igt offrirebbe, oltretutto, un’ulteriore protezione ai vitigni oggi tutelati dalle denominazioni esistenti perché qualunque nuovo prodotto vitivinicolo che si affacciasse sul mercato potrebbe trovare anche espressione e occasioni di promozione nel nuovo contenitore, dai vini Piwi nati da vitigni capaci di affrontare condizioni climatiche sempre più estreme alle produzioni che risponderanno alle tendenze future di consumo».
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Fonte: La Stampa – Cuneo