Il vitigno scomparso Orisi torna in etichetta da Santa Tresa. Grazie al nuovo disciplinare Terre Siciliane IGT, il vitigno reliquia, recuperato da Santa Tresa, ritrova ufficialmente il suo nome.

Il vitigno scomparso Orisi torna in etichetta da Santa Tresa. Grazie al nuovo disciplinare Terre Siciliane IGTil vitigno reliquia, recuperato da Santa Tresa, ritrova ufficialmente il suo nome. Un passo storico per la viticoltura siciliana: con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo disciplinare Terre Siciliane IGT, torna finalmente tra le varietà ammesse anche l’Orisi, vitigno autoctono siciliano a lungo dimenticato e finora impossibile da indicare in etichetta. A riportarlo in vita è stata proprio la tenuta di Vittoria (RG) guidata da Stefano Girelli, che da anni lavora per recuperare questo raro tesoro ampelografico.

Fino ad ora l’Orisi, reimpiantato grazie a un progetto sperimentale della Regione Sicilia, non poteva essere nominato sulle bottiglie: il vino prodotto da Santa Tresa portava in etichetta solo una “O”, simbolo del suo nome “non scritto”. Con la modifica del disciplinare, l’Orisi può finalmente riprendersi la sua identità anche in etichetta, coronando un percorso che unisce ricerca e storia dell’enologia siciliana.

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Fonte: Rossetto e Cioccolato.net

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