L’agroalimentare è tornato al centro dell’agenda di governo (e la legge di Stabilità green lo conferma) ma ci sono ancora tasselli da sistemare. A cominciare dall’etichetta super trasparente riportata ieri alla ribalta dal ministro dell e Politiche agricole, Maurizio Martina, all’assemblea della Coldiretti. L’Expo – che ha consacrato il modello italiano – e l’aumento record dei redditi agricoli registrato da Eurostat hanno convinto il ministro a porre una nuova sfida per il 2016: una competenza unitaria sull’agroalimentare. E cioè il ministero dell’Agroalimentare.
Oggi, nonostante il ministero sia già delle Politiche alimentari, oltre che agricole e forestali, il timone del comando sulla materia è affidato allo Sviluppo economico. La partita che si sta per giocare a Bruxelles sull’etichetta è delicata. Non c’è la procedura di infrazione, ma l’ultima legge in materia che risale al 2011 e che rinvia a decreti interministeriali per filiera per introdurre l’obbligo dell’indicazione dell’origine, è comunque finita sotto schiaffo.
Fonte: Il Sole 24 Ore