«Grazie a favorevoli condizioni meteo lo Scalogno di Romagna IGP 2021 sarà ricordato per l’elevata qualità. Abbiamo già iniziato a commercializzarlo nei canali Gdo e Horeca in attesa della sagra a Riolo Terme». Lo afferma Giordano Alpi, agricoltore della zona di Imola, uno dei maggiori produttori di Scalogno di Romagna IGP operanti in seno al Consorzio.
«Grazie all’andamento meteo asciutto, lo scalogno a indicazione geografica protetta non ha avuto problemi di terreno attorno al bulbo e anche la lavorazione è risultata facilitata. Naturalmente, chi ha avuto la possibilità di irrigare ne ha tratto beneficio». L’ostacolo che il Consorzio deve affrontare è quello di far conoscere il prodotto ad un pubblico sempre maggiore. A questo proposito, nei due prossimi fine settimana, il 24-25 luglio e 31 luglio e 1° agosto, a Riolo Terme si terrà la tradizionale Sagra dello Scalogno con stand gastronomico dalle 18 alle 24 e, la domenica, anche a pranzo.
Tornando all’aspetto produttivo, le rese sono in linea con le aspettative, attorno a 6-6,5 tonnellate a ettaro, mentre il disciplinare ne ammette fino a 8. Lo Scalogno di Romagna IGP prevede una lavorazione che viene svolta totalmente a mano. Il suo gusto è più intenso rispetto allo scalogno tradizionale e il prezzo in Gdo si colloca per una fascia di consu- matori ad elevata capacità di spesa, attorno ai 12 euro per un kg di Scalogno IGP.
«Grazie alla frigoconservazione – continua Alpi – riusciamo ad avere prodotto di elevata qualità per circa 10 mesi l`anno. Il nuovo scalogno è già pronto per essere commercializzato nei canali Horeca, Gdo e mercati. Nei mesi scorsi è mancato ovviamente il canale dell`Horeca e ciò ci ha penalizzati, anche se poi siamo riusciti a recuperare, seppur a fatica». La ristorazione è fondamentale perle vendite dello Scalogno di Romagna IGP: infatti gli ordinativi dalla riviera Adriatica sono attualmente preponderanti.
Fonte: Corriere di Romagna