L’ad Lovaglio all’evento di Qualivita: «Servivano radici forte per pensare un’operazione così innovativa»

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi, è il protagonista del nuovo appuntamento di Qualivita, che celebra venticinque anni a difesa delle denominazioni di origine, in sostanza della qualità dell’agroalimentare italiano.

Il tema affidato a Lovaglio è quello di «valore» e per cinquanta minuti si spazia lungo una traiettoria che spazia su molti terni, ma in realtà segue una linea retta e molto chiara: si parte dalle radici (quel «profumo di banca» che è la trasposizione di cinquecento anni di storia) e si arriva dritti all’operazione finanziaria (anzi industriale) più ambiziosa degli ultimi anni. Quella fusione con Mediobanca che proprio ieri il Governo ha anche formalmente benedetto, negando l’uso del golden power: «Le radici solo il prerequisito del valore – ha detto Lovaglio -, più sono forti e più puoi guardare in alto. Per questi abbiamo pensato a Mediobanca, non potevamo pensare ad altro con radici talmente forti…».

[…]

Mauro Rosati, direttore generale di Qualivita, ha ricordato i venticinque anni di attività della Fondazione (il battesimo a dicembre 2000 con Mario Luzi e Jovanotti protagonisti di un talk), collegandoli all’attualità più urgente: «Nelle misure di Trump sui dazi, una pagina è dedicata alle Indicazioni Geografiche. E questo perché rappresentano un modello economico non replicabile. La connessione tra storia e tradizione ha un valore culturale, uno dei più importanrti in assoluto».

[…]

Fonte: La Nazione – Siena