Il Gazzettino

Internazionalizzazione, buyer, export, bio e formazione: ecco le le parole chiave del 48° Vinitaly (www.vinitaly.com) che si apre domenica (fino a mercoledì) a Veronafiere. Il più grande salone mondiale dedicato al vino e ai distillati (ma anche all’olio d’oliva e al food) porterà a Verona 50mila operatori esteri da 120 Paesi e un esercito di 150 mila visitatori nei 100 mila metri quadrati della Fiera. E, come sempre, anche quest’anno, Veneto e Friuli V.G. saranno autentiche corazzate, sia in quantità (509 e 107 aziende) sia in qualità.

Vininternational rende per la prima volta organica la presenza degli espositori esteri all’interno di un padiglione che ne ospita più 70 dai principali Paesi produttori. Passo inevitabile, dal momento che la salute (in genere ottima) del comparto vino italiano, deve dire grazie più alle esportazioni (+37 per cento egli ultimi 5 anni) che al mercato locale (anche quest’anno in flessione, siamo ormai ai 40 litri di consumo procapite, quasi 1/3 rispetto a 50 anni fa). Ma anche Vinitalybio, in collaborazione di FederBio, il nuovo salone riservato ai vini biologici certificati, nell’intento di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, nasce per rispondere ad una precisa domanda del mercato (solo il tempo dirà se trattasi di moda o vero e proprio cambio di direzione per una importante fetta di consumatori), in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell’America del Nord e dell’Estremo Oriente.

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