“Importante passo avanti per la modifica del disciplinare della Patata dell’Alto viterbese IGP richiesta dal Copavit di Acquapendente e da tutti i produttori dell’Alto Lazio. Dopo il parere favorevole della Regione Lazio, si è svolta presso la sala del Ccorav di Grotte di Castro la riunione di pubblico accertamento con i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole che hanno sollecitato i produttori a fare un ulteriore passo avanti, giungendo anche alla costituzione di un Consorzio di bonifica”. A dichiararlo è Bruna Rossetti, presidente di Confcooperative Lazio Nord.
Le modifiche approvate seguiranno ora un iter imprescindibile per il loro recepimento, “questo vorrà molto probabilmente dire – prosegue la Rossetti – che non potranno essere applicate alla prossima campagna di raccolta”. La patata dell’Alto Viterbese (o dell’Alto Lazio) è una varietà di patata che viene coltivata a nord del Lago di Bolsena, tra i territori del Lazio, dell’Umbria e della Toscana.
I comuni dell’areale IGP ricadenti nella provincia di Viterbo sono: Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, San Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno. La sua coltivazione è stata sviluppata principalmente a partire dalla fine degli anni settanta. Patata viterbese IGP contiene un alto contenuto di calcio, potassio e anidride fosforica. Le modifiche del disciplinare intervengono sulle caratteristiche del prodotto, il metodo di ottenimento, il legame con l’ambiente e l’etichettatura. “Risultati che si possono ottenere solo cooperando – sottolinea la Rossetti – fianco a fianco con agricoltori che quotidianamente si sacrificano per la propria terra. E questo, nonostante si trovino quotidianamente a combattere con una burocrazia stressante e avvilente”.
Fonte: Corriere di Vietrbo