Si è tenuto online il convegno finale “Le metodologie agronomiche e tecnologiche atte a incrementare la shelf–life del Pane Toscano DOP” promosso nell’ambito del progetto “Pane+Days” e realizzato con il cofinanziamento FEASR del Piano di Sviluppo Rurale 2014–2020 della Regione Toscana
“Pane+Days” è un progetto pilota finalizzato al collaudo di un protocollo innovativo che permetta di allungare i tempi di conservazione del Pane Toscano DOP a lievitazione naturale agendo sulle caratteristiche chimico–composizionali del frumento impiegato nella sua produzione e utilizzando innovative condizioni e modalità di conservazione mantenendone, nel contempo, il più possibile inalterato l’elevato livello qualitativo e nutrizionale.
Tale procedura permetterebbe di raggiungere mercati al momento preclusi incrementando il possibile ritorno economico per tutta la filiera e quei consumatori più distanti dalla Toscana che apprezzano questo pane salutare, senza sale, a lievitazione naturale e che mantiene il germe di grano nelle proprie farine.
Attraverso il seminario conclusivo i partner del progetto hanno condiviso con i partecipanti le attività svolte nel corso dei tre anni intercorsi dall’avvio del percorso: un’opportunità per riflettere sulle prospettive future alla luce dei risultati conseguiti attraverso il progetto.
Un percorso progettuale che è stato necessario adattare alla dinamica della situazione pandemica legata al Covid–19, come ribadito da Angela Zinnai, Professoressa del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell’Università di Pisa, per la quale: “la situazione anomala, legata alla pandemia, non ha impedito lo svolgimento delle attività sperimentali anche se ha creato non pochi problemi nel reperimento dei mezzi tecnici necessari. Pertanto i risultati operativi sono stati complessivamente raggiunti secondo quanto proposto nella domanda di progetto”.
Per quanto riguarda la parte relativa all’attività di sperimentazione nella coltivazione del frumento, Simone Orlandini, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali dell’ Università degli Studi di Firenze, sottolinea gli importanti passi avanti fatti attraverso il progetto “Pane+Days” per cui: “la sperimentazione nella coltivazione del frumento sta spingendo verso traguardi nuovi con l’obbiettivo di valorizzare aspetti della qualità della cariosside fino ad ora non considerati. La gestione agronomica viene rivisitata anche in chiave di efficienza d’uso degli input al fine di migliorare le prestazioni di impatto ambientale”.
Per Laura Simoncini, Direttore dell’agenzia formativa CEDIT, la pandemia ha imposto importanti adattamenti nell’erogazione dei corsi di formazione ed una continua riprogrammazione del piano delle attività di informazione e divulgazione delle innovazioni. Dichiara Simoncini: “Il progetto era già di per sé complesso e la pandemia lo ha reso ancora più sfidante, ma i partner hanno saputo rispettare i propri impegni ed hanno continuato a lavorare insieme consentendo il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Era nostra intenzione – continua Simoncini – contribuire a raccontare la storia di questo progetto e lo abbiamo fatto raccogliendo immagini, storie e documentazioni. Far parte di questa squadra è stata veramente una bella esperienza per la nostra Agenzia”.
Il Segratario del Consorzio di Tutela del Pane Toscano DOP, Daniele Pardini, infine ricorda il capofila del Consorzio e di tale progetto, il Direttore Roberto Pardini, che un anno fa ci ha lascati orfani della sua presenza, passione e competenza dando a tutto il comparto agronomico un contributo insostituibile. “Abbracciamo la sua eredità di sapere – aggiunge Daniele Pardini – portando avanti il Consorzio nel suo nome e in quello della Toscana”.
Fonte: Consorzio di tutela del Pane Toscano DOP