Agrisole – Il Sole 24 ore

Il braccio di ferro istituzionale continua come se nulla fosse successo. L’altolà dell’Europarlamento sui criteri applicativi della riforma Pac è caduto nel vuoto, la Commissione ha approvato le proposte relative agli atti delegati (10 regolamenti), senza apportare quasi nessuna delle modifiche chieste da Strasburgo su agricoltori attivi, giovani, aiuti accoppiati e vincoli ambientali. «L’adozione degli atti delegati è l’ultima tappa, dopo la quale gli Stati membri potranno elaborare le norme di attuazione della nuova Pac»

, ha dichiarato nei giorni scorsi il commissario Ue, Dacian Ciolos, in occasione del varo del primo pacchetto di atti delegati che vanno a completare l’intesa di base raggiunta tra Parlamento europeo e Consiglio alla quale ha fatto seguito l’adozione dei quattro regolamenti di base della riforma (pubblicati integralmente da «Agrisole» n. 4 e 5/2014). Ma l’ultimo tappa si sta rivelando più dura del previsto. Secondo il presidente della commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo De Castro, i testi approvati dall’Esecutivo di Bruxelles non rispettano alla lettera quanto è stato deciso a conclusione della procedura legislativa. Ai rilievi formulati nelle scorse settimane, prima dell’adozione degli atti delegati, relativi ai parametri troppo restrittivi per la definizione degli «agricoltori attivi», all’esclusione delle colture proteiche dal greening e ai vincoli su premi ai giovani e aiuti accoppiati, si aggiungono ora le perplessità sulla proporzionalità delle sanzioni, con il rischio di tagli pesanti ai premi anche per piccoli errori nella misurazione del 5% delle aree aziendali da destinare a opere ecologiche.

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