Agrisole – Il Sole 24Ore

Porte chiuse dall’Europarlamento alla coltivazione di organismi geneticamente modificati con la richiesta alla Commissione di non concedere o rinnovare autorizzazioni a nuove varietà Ogm «fino a quando i metodi di valutazione del rischio non saranno stati notevolmente migliorati». Con 385 voti favorevoli, 201 contrari e 30 astensioni, infatti, il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato una risoluzione in cui chiede alla Commissione e al Consiglio Ue di non autorizzare su territorio dell’Unione la coltivazione del mais geneticamente modificato «Pioneer 1507»

, su cui i ministri devono pronunciarsi entro il 12 febbraio. Una decisione accompagnata dall’appello a bloccare l’iter delle autorizzazioni fino all’approvazione di un quadro normativo più stringente. Una richiesta esplicita all’esecutivo di invertire la rotta dal momento che finora, in assenza di accordo da parte degli Stati membri, Bruxelles ha concesso il via libera a tutte le richieste di autorizzazioni. Per gli europarlamentari «non ci sono le condizioni per la tutela di particolari ecosistemi, ambienti o aree geografiche». Nella risoluzione, inoltre, gli eurodeputati sottolineano i potenziali rischi per le farfalle e le falene che potrebbe derivare dalla coltivazione di questo Ogm, contenente un gene che esprime la tossina insetticida Bt, letale per la Pirale, un lepidottero infestante. Il mais transgenico, inoltre, è resistente all’erbicida glufosinato ammonio, ciò che comporta possibili rischi per la biodiversità che non sono stati esaminati nella valutazione scientifica condotta dall’Autorità europea perla sicurezza alimentare (Efsa) di Parma.

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