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Dopo due annidi stallo, gli stati europei hanno trovato un «accordo di principio» sulla bozza legislativa che dà alle autorità nazionali la possibilità di decidere autonomamente pro o contro la coltivazione di OGM sul proprio territorio. La ratifica della decisione, che metterebbe in condizione il Consiglio di iniziare il negoziato con Parlamento e Commissione, è attesa per il 12 giugno, nel prossimo incontro dei ministri dell’ambiente dell’Unione in Lussemburgo. Se tutto andasse come previsto, spetterebbe alla presidenza italiana iniziare il confronto interistituzionale.

La cosiddetta «proposta coltivazione», che permette ai paesi Ue un «opt-out» rispetto a varietà OGM autorizzate per la coltivazione a livello europeo, è stata originariamente presentata dall’Esecutivo nel 2010. Emendata dal Parlamento nel 2011 è rimasta bloccata in Consiglio dal 2012, quando la presidenza danese dell’UE tentò di trovare, senza successo, un compromesso tra gli Stati.

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