Durante la presentazione del 1° Rapporto Turismo DOP, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del MASAF, è stata presentata la case history del Museo del Cioccolato del Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica IGP.
Presentata da Nino Scivoletto, Direttore del Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica IGP, la case history del Museo del Cioccolato di Modica IGP mostra in modo concreto come un prodotto a Indicazione Geografica Protetta possa diventare motore di sviluppo economico, culturale e turistico per un’intera comunità, trasformandosi da semplice eccellenza agroalimentare a simbolo identitario di un territorio.
Il Museo del Cioccolato di Modica nasce come centro culturale e didattico, ma anche come spazio esperienziale dove si intrecciano storia, tradizione e innovazione. Al suo interno è conservata la ricerca archivistica che ha permesso di stabilire con certezza la nascita del cioccolato modicano nel 1746, all’interno della famiglia Grimaldi, ramo cadetto della dinastia monegasca. Questo legame storico documentato ha costituito la base fondamentale per ottenere il riconoscimento europeo IGP nel 2018. Oggi il Museo ospita migliaia di visitatori italiani e stranieri, offrendo esperienze immersive: dalla degustazione di cacao di diverse origini alla scoperta delle varianti del Cioccolato di Modica IGP, fino alla possibilità di assistere alla lavorazione tradizionale settecentesca su spianatoio di pietra lavica alimentato a fuoco vivo, come si faceva un tempo.
Il valore per il territorio
Il Museo del Cioccolato rappresentato un esempio virtuoso di Turismo DOP, un volano per lo sviluppo turistico e socioeconomico di Modica. Grazie al lavoro del Consorzio e all’attività di promozione istituzionale, il cioccolato di Modica è divenuto sinonimo della città stessa: un elemento identitario forte, riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Nel territorio di Modica le strutture ricettive sono cresciute esponenzialmente, passando da 37 nel 2010 a oltre 700 nel 2024. Un impatto significativo anche sul piano formativo, con la nascita, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Principe Grimaldi, del primo laboratorio didattico per maestri cioccolatieri di Modica IGP.
Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il 1° Rapporto sul Turismo DOP offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni Geografiche in Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti DOP IGP –, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.
I 235 Eventi registrati nel 2024 si confermano l’ambito più dinamico del Turismo DOP, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti DOP IGP e ai territori. Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti IG: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le IG e i luoghi di origine. Il report mappa anche 130 elementi di Valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti DOP e IGP: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal Ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale. Completano il quadro delle attività le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle DOP IGP e promuovere efficacemente le iniziative.
Fonte: Fondazione Qualivita