Intervento del Vice direttore generale FAO Maurizio Martina tenutosi in occasione della II Conferenza internazionale sulle Indicazioni Geografiche “Worldwide Perspective on Geographical Indications” tenutasi a Roma dal 18 al 21 febbraio 2025
Le Indicazioni Geografiche si stanno affermando come uno strumento fondamentale per promuovere sistemi agricoli e agroalimentari più sostenibili. Il loro valore non si limita alla protezione della proprietà intellettuale, ma si estende alla promozione dello sviluppo locale e alla valorizzazione delle specificità territoriali. Uno degli aspetti chiave del dibattito sulle IG è il ruolo delle autorità pubbliche nel garantire la loro sostenibilità. I governi locali giocano un ruolo cruciale nel rafforzare la resilienza dei sistemi di produzione e commercializzazione, assicurandone al contempo la coerenza con obiettivi di sviluppo economico e ambientale. Tuttavia, il successo delle IG non dipende solo dalle istituzioni: i consumatori e la società civile sono attori determinanti nel processo di consolidamento e trasformazione di questi sistemi.
Il valore delle IG in un contesto globale
L’integrazione tra tradizione e innovazione è una delle caratteristiche distintive delle IG. Il legame tra un prodotto e il suo territorio d’origine non è solo un elemento identitario, ma anche una risorsa per garantire sostenibilità e competitività a lungo termine. I disciplinari di produzione rappresentano strumenti essenziali per mantenere questo equilibrio, definendo specifiche tecniche che permettono di preservare la qualità e l’autenticità dei prodotti. L’innovazione gioca un ruolo sempre più importante nel rafforzare il sistema delle IG. I produttori possono adottare nuove tecnologie e strategie di mercato senza compromettere la tradizione, contribuendo così alla resilienza delle filiere produttive. Inoltre, è fondamentale continuare a investire nella ricerca per approfondire il legame tra IG, biodiversità, adattamento ai cambiamenti climatici e promozione di diete sane.
IG e sviluppo economico: una visione inclusiva
In un contesto globale caratterizzato da sfide crescenti, le IG svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo delle economie rurali, nella creazione di opportunità di lavoro e nella valorizzazione del legame tra qualità, territori e sostenibilità. Esse rappresentano uno strumento per preservare tradizioni, conoscenze artigianali e identità culturali, generando al contempo benefici economici e sociali. Alcuni sostengono che il mondo stia attraversando una nuova fase della globalizzazione, caratterizzata da una maggiore enfasi sulla “rilocalizzazione” delle produzioni. In questo scenario, le IG potrebbero giocare un ruolo ancora più centrale, contribuendo a diversificare le economie locali e a rendere i sistemi produttivi più resilienti. Investire in questa direzione significa promuovere una trasformazione dei sistemi alimentari capace di coniugare competitività e sostenibilità.
Un’opportunità per tutti i Paesi
Per lungo tempo, le IG sono state considerate strumenti riservati esclusivamente ai Paesi sviluppati. Tuttavia, questa visione è limitante e non tiene conto del loro enorme potenziale anche per i Paesi in via di sviluppo. Le IG offrono opportunità straordinarie per valorizzare le risorse locali, promuovere modelli produttivi sostenibili e migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali. Affinché questo modello possa espandersi globalmente, è necessario rafforzare la cooperazione tra governi, istituzioni e attori del settore agroalimentare. Le conferenze internazionali e le iniziative di condivisione delle conoscenze sono strumenti essenziali per diffondere la consapevolezza del ruolo strategico delle IG e favorirne l’adozione su scala più ampia.
Conclusioni
Le Indicazioni Geografiche rappresentano un ponte tra passato e futuro, tra identità e innovazione. Il loro successo dipende dalla capacità di adattarsi alle nuove sfide globali, mantenendo al contempo il legame con i territori di origine. Il futuro delle IG passa attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, produttori e consumatori per garantire la loro sostenibilità economica, sociale e ambientale. Investire in questo modello significa non solo proteggere il patrimonio agroalimentare mondiale, ma anche costruire un sistema più equo e resiliente per le generazioni future.
Maurizio Martina, Vice direttore generale FAO
Fonte: Consortium 2025_01