Il Ministro Maurizio Martina, con questa ispirazione, a pochi giorni dall’apertura ufficiale di Expo 2015, presentiamo oggi la «Carta di Milano» l’atto d’impegno che farà da guida ai sei mesi straordinari che abbiamo di fronte. Sentiamo forte la responsabilità di animare un dibattito profondo sui contenuti dirompenti che questa Esposizione ci propone. Perché «Nutrire il pianeta, energia per la vita» è un titolo importante e la sfida alimentare globale, con le sue contraddizioni e i suoi paradossi, è la madre di tutte le questioni geopolitiche cruciali del nostro tempo. E’ una sfida di equità e giustizia. Di sovranità.
Ce lo dicono drammaticamente, ancora una volta, i fatti di queste ore nel Mediterraneo e in Africa. La catastrofe umanitaria cui assistiamo quotidianamente ci impone l’obbligo della verità; nessuno Stato, per grande e potente che sia, sarà mai in grado di affrontare da solo un fenomeno di portata epocale come quello delle odierne migrazioni. E le cause di questi flussi migratori affondano le proprie radici in Paesi sconvolti dal micidiale connubio di povertà, violenze e guerre, dittature, carestie e malattie. Una demografia esplosiva caratterizza l’Africa sub sahariana le cui sofferenze spingono centinaia di migliaia di giovani a lanciarsi in viaggi della speranza che presto si trasformano in disperazione.
È allora sulla costruzione di alternative possibili che bisogna investire tutte le nostre risorse e il nostro impegno. Il 2015 è l’anno europeo per lo Sviluppo, ma anche quello in cui le Nazioni Unite aggiornano gli Obiettivi del Millennio con l’elaborazione dei Sustainable Development Goals. E’ nostro dovere mobilitarci perché questi atti si traducano in decisioni praticabili e strumenti operativi da parte delle istituzioni internazionali. È questo il contesto nel quale, ospitando Expo 2015, promuoviamo la «Carta di Milano», non come documento intergovernativo fra addetti ai lavori, ma come vero e proprio strumento di cittadinanza globale. Per la prima volta nella sua storia una Esposizione universale promuove un atto d’impegno verso i governi, che tutti i cittadini potranno sottoscrivere contribuendo alla definizione di precise responsabilità dei singoli, delle imprese e delle associazioni.
Fonte: La Stampa