L’elettrico sulle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOP: un progetto da 5 milioni di euro promosso dal Consorzio e presentato al Cirve, targato Carraro, Ecothea ed Ero per abbattere le emissioni.
L’elettrico sbarca sulla viticoltura di collina. È sicuramente un inizio promettente, pur con tutte le difficoltà che il mondo agricolo deve affrontare in termini di meccanizzazione elettrica rispetto alla mobilità urbana, vuoi per esigenze energetiche piu elevate e meno prevedibili ma anche per la carenza di infrastrutture di ricarica ancora scarse nelle aree rurali.
E, se vogliamo dirla tutta, anche per mancanza o il poco utilizzo di incentivi specifici. Protagoniste di quella che, nel giro di qualche anno, potrebbe diventare una realtà concreta, e anche una risposta alle sfide climatiche, ambientali e sociali che investono i territori più fragili e identitari del nostro paese, sono oggi le colline del Conegliano Valdobbiadene, che si propongono come laboratorio avanzato di sostenibilità applicata, grazie al progetto Life Atena, presentato ieri al Cirve di Conegliano.
L’iniziativa, promossa dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg insieme ad Antonio Carraro Spa. Ecothea Srl ed Ero GmbH, nasce con un obiettivo ambizioso: elettrificare la viticoltura eroica senza snaturarne l’anima ma rafforzandone la resilienza.
Un’operazione che richiede non solo prototipi e prove in campo, ma una visione d’insieme sul futuro dell’agricoltura. “Abbiamo investito circa 5 milioni di euro insieme ai partner del progetto – spiega Maurizio Maschio, presidente di Carraro Spa – ma è solo l’inizio. Servono nuovi investimenti su batterie più capienti, ricariche più veloci e sulla futura industrializzazione del prodotto».
[…]
Un’opportunità concreta, che si innesta su un territorio già pronto a coglierla. Come ricorda Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela: «Dobbiamo ringraziare Carraro per aver scelto la nostra denominazione come area test per questa grande innovazione. Il suo trattore elettrico non è il primo sul mercato, ma è il primo a rispondere davvero alle condizioni di coltivazione delle nostre colline».
[…]
Fonte: Il Gazzettino – Treviso