É considerato il principe dei radicchi bianchi, con un giro d’affari ed una produzione in pressochè costante crescita. Il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, da dieci anni sotto la tutela del marchio di indicazione geografica protetta (IGP) sta dimostrando sempre di più di essere all’altezza del mercato. Indiscussa eccellenza trevigiana che, oltre a benefici organolettici, sembra aver consolidato – sempre di più – la propria valenza economica. Il Consorzio di Tutela del variegato, nato nel 1996 ed abbinato a quello del Radicchio Rosso di Treviso IGP, con la funzione di tutela, promozione ed informazione dei due prodotti così legati al territorio della Marca, ha infatti fatto sapere che il variegato di Castelfranco si sta facendo sempre più spazio all’interno del comparto dei radicchi tutelati. In questi giorni, tra l’ altro, è stata ufficializzata l’istanza di modifica del disciplinare che regolamenta la coltivazione del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, estendendone, dopo l’ok del Ministero delle politiche agricole e alimentari, la produzione a due nuovi comuni (uno nel veneziano, Marcon, e l’altro nel padovano, Tribano).
Passano così a 54, di cui 25 in provincia di Treviso, i comuni dell’area IGP, andando così a consentire una maggiore resa per ettaro, rispondendo al miglioramento di varietà e delle tecniche di produzione attuato dai coltivatori. Il nuovo disciplinare, che verrà presentato il prossimo 22 giugno nella sede del consorzio di tutela a Quinto, consente anche una maggiore libertà nell’utilizzo di nuove tipologie per il packaging, andando così incontro alle esigenze di consumatori e marketing internazionale. Va’ detto, poi, che le superfici certificate Radicchio Variegato di Castelfranco IGP – per la conclusa annata 2015-2016 – sono cresciute circa del 60%, sulla base delle richieste che arrivano entro il mese di maggio.