Il primo passo formale per il riconoscimento della DOP per il pane Coccoi è stato fatto. Ora la parola per l’approvazione definitiva passa alla Regione, al Ministero per le Politiche Agricole e infine all’Ue.
Lo ha annunciato a Bauladu Gianfranco Porta – panificatore di Gonnosfanadiga e presidente del comitato per l’ottenimento del riconoscimento di tutela comunitario – a una platea di panificatori, tecnici di Laore, Agris, Università di Sassari, Porto Conte Ricerche e della Cna regionale. Durante il convegno sono stati esaminati gli aspetti più importanti del progetto che, una volta compiuto l’iter burocratico, avrà interessanti ricadute per tutto il comparto oltre che fornire un formidabile contributo per la tutela di una identità culturale per tutta la Sardegna. Molti, soprattutto nel centro sud dell’isola, lo chiamano pane Coccoi, ma in altre parti si chiama Pastadura.
Al di là del nome, però, il disciplinare presentato a Bauladu precisa nel dettaglio la definizione, la composizione, la preparazione, le caratteristiche sensoriali di questo pane. Si tratta, intanto, di un pane prodotto entro i confini della nostra isola, presenta una crosta esterna mediamente consistente e croccante e pasta fitta e porosa, aspetto liscio della crosta, priva di asperità. Ha un colore che va dal bianco vivo al giallo ambrato. Ha odore tostato e un gusto acidulo / acido, inconfondibile.
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Fonte: La Nuova Sardegna