Sebastiano Fortunato, Presidente del Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino IGP: i prossimi obiettivi sono la certificazione Carbon foot print e la Goccia Verde per la sostenibilità idrica.

Sostenibilità, innovazione, internazionalizzazione: sono questi gli asset su cui sta lavorando il Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino Igp che promuove uno dei prodotti più rappresentativi della produzione isolana, riconoscibile al palato per il sapore dolce e intenso e una consistenza fragrante.

Una realtà attenta alle dinamiche di mercato, presente ad alcuni dei principali eventi di settore e attiva sul fronte della comunicazione. Tra gli obiettivi del prossimo futuro, la certificazione Carbon foot print, attesa a breve, per rendere ancora più chiaro e evidente l’impegno della filiera verso la tutela ambientale. Una certificazione che si aggiunge alla Goccia Verde per la sostenibilità idrica in agricoltura, di cui l’Igp pomodoro di Pachino è già in possesso

“Produciamo in serra mediterranea senza utilizzare luce artificiale, riscaldamento o raffreddamento, limitando così l’emissione di Co2. Un progetto portato avanti in collaborazione con l’Università di Messina”, spiega a myfruit.it il presidente, Sebastiano Fortunato. Un sistema agevolato dal clima e dalla posizione stessa di Pachino, a sud della Sicilia orientale, che, da un’indagine Enea, risulta il comune più assolato d’Europa.

Obiettivo: far crescere l’export

Per il pomodoro siciliano, l’export oggi rappresenta un ambito da tenere sotto stretta osservazione, la cui crescita oggi appare determinante per il futuro del comparto. Al momento, la produzione che varca i confini nazionali non arriva al 10%, ma l’obiettivo del Consorzio è proprio quello di aumentare questo dato, in modo particolare all’interno dei mercati europei, ma non solo: “Se devo pensare a lungo termine – continua – il sogno è quello di riaprire i mercati interdetti al pomodoro italiano quali Federazione Russa, Canada, Stati Uniti e Paesi orientali, come ad esempio il Giappone, e perseguire il principio di reciprocità nei rapporti commerciali con l’estero”.

[…]

Fonte: MyFruit.it