Dazi, si tratta sul 15% e sulle esenzioni per singoli settori. Von der Leyen: contromisure pronte finché non ci sarà un risultato soddisfacente

Un accordo con gli Stati Uniti sui dazi è «a portata di mano», ha spiegato ieri la Commissione europea nel briefing quotidiano con la stampa, ma questo non vuol dire che sia già chiuso. Il punto di caduta potrebbe essere un dazio base del 15% con alcune esenzioni.

Sarà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad avere l’ultima parola e le trattative continuano. «Stiamo andando bene con l’Ue», ha detto ieri sera il presidente Usa. Da Pechino la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che lì si trovava con il presidente del Consiglio europeo António Costa per il vertice Ue-Cina, ha spiegato che con gli Usa «al momento abbiamo contatti e discussioni tecniche e politiche molto intense» e ha ribadito che per l’Ue «l’obiettivo principale è raggiungere una soluzione negoziata».

Tuttavia, ha puntualizzato von der Leyen, «tutti gli altri strumenti sono sul tavolo e rimarranno così finché non otterremo un risultato soddisfacente».

Ieri la lista di prodotti Usa per un valore di 93 miliardi, da colpire con controdazi in caso di mancato accordo, è stata votata e approvata dagli Stati membri: tutti a favore tranne l’Ungheria. E stata quindi adottata dalla Commissione e pubblicata nella Gazzetta ufficiale: entrerà in vigore, se necessario, a partire dal 7 agosto.

Tra le merci Usa colpite ci sono prodotti iconici come le moto Harley-Davidson e i jeans Levi’s ma anche aerei Boeing, pollo e soia. Bruxelles punta a colpire gli interessi degli Stati Usa a guida repubblicana.

La Commissione ha fatto anche sapere che non intende avanzare altre contromisure prima del primo agosto, quando scade l’ultimatum di Trump che farebbe scattare dazi al 30% sulla maggior parte delle esportazioni europee negli Stati Uniti.

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Fonte: Corriere della Sera