La guerra del commercio. Lettera di Trump ai Paesi partner, per chi non si allinea nuove minacce di tariffe unilaterali e per colpire l’auto

Donald Trump getta benzina sul fuoco della sua guerra commerciale globale, minacciando impennate dei dazi sull’auto e imminenti ultimatum a base di tariffe unilaterali contro decine di nazioni al mondo. Anche se lascia aperti spiragli per accordi con una serie di grandi partner, forse una quindicina, dal Giappone alla Corea del Sud. «Stiamo andando benissimo quando si tratta di deal», ha assicurato. Tra le intese possibili in extremis, hanno aggiunto suoi stretti collaboratori, quella con l’Unione Europea.

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Trump ha poi incalzato sulle tariffe contro le singole nazioni: «Manderemo lettere nel giro di una settimana e mezza o due ai Paesi dicendo quali sono i nostri termini». Una missiva che stabilirà tariffe senza appello nei confronti di alleati e avversari: «Questo è il deal, prendere o lasciare». Ha aggiunto, riflettendo uno stile negoziale aggressivo: «Come abbiamo fatto con l’Unione Europea». Proprio con la UE il segretario al Commercio e falco del protezionismo Howard Lutnick ha aggiunto una dose di ottimismo al cardiopalma: «L’Europa sarà probabilmente tra gli ultimissimi» accordi, viste trattative «più che spinose» e però resta il fatto che Bruxelles «si è un po’ convertita al nostro credo e ha fatto una sensata offerta».

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L’Unione è oggi a rischio di dazi del 50% stando alle minacce di Trump – a partire dal 9 luglio, se non ci saranno accordi o estensioni della scadenza – che per dar tempo alla diplomazia ha sospeso la crociata globale USA armata di cosiddette tariffe reciproche. La UE ha indicato di sperare in flessibilità nel calendario e il segretario al Tesoro Scott Bessent, considerato l’ambasciatore economico più pragmatico della Casa Bianca, ha suggerito che proroghe sono «molto probabili» per partner impegnati in colloqui seri.

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Fonte: Il Sole 24 Ore