Il COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) stima una produzione globale pari a 2,9 milioni di tonnellate di olio d’oliva per il 2015, una quantità sufficiente a soddisfare i consumi che nel 2014 sono stati di 2,902 milioni di tonnellate a fronte di soli 2,39 milioni di tonnellate prodotte nello stesso anno. Per l’Italia le previsioni COI parlano di una produzione di 350 mila tonnellate do olio d’oliva un dato che collocherebbe il nostro Paese sul secondo gradino del podio globale dopo la Spagna in cui, d’altra parte, la siccità primaverile ed estiva ha condizionato un’annata che appariva invece molto più ricca in fase di fioritura, attestando la produzione stimata attorno a 1,2 milioni di tonnellate.
Nel resto del mondo buone le previsioni per la Grecia che dovrebbe oltrepassare le 300 mila tonnellate avvicinandosi ai livelli della produzione italiana, mentre la produzione in Tunisia sarebbe in netto calo, dimezzata rispetto all’anno scorso e quindi pari a circa 140 mila tonnellate. Fra i Paesi emergenti nel panorama mondiale si registrano buone performance per Marocco e Portogallo e, a una certa distanza, l’Algeria che ha raddoppiato negli ultimi 15 anni i livelli produttivi.
Rispetto ai destinatari dell’export, gli Stati Uniti si confermano sbocco importantissimo per tutti i Paesi produttori, mentre la Cina ha rallentato fortemente le importazioni di olio d’oliva. Così come sembrano per ora deludenti le speranze riposte in nazioni emergenti come la Russia (–29% import negli ultimi nove mesi), l’Australia (-20%) il Canda (-9%) e il Brasile (-6%).
Fonte: Foodweb.it