Atlante Qualivita 2022

Cultura dei territori e sostenibilità sono stati i principali temi di discussione alla presentazione dell’Atlante Qualivita 2022 – edizione Treccani, che ha visto gli interventi del Ministro politiche agricole Stefano Patuanelli, del Sottosegretario Gian Marco Centinaio e di Paolo De Castro, Europarlamentare e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita. Sono intervenuti Gianpaolo Vallardi, presidente Commissione Agricoltura Senato della Repubblica e Filippo Gallinella, presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati.

Alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e del Sottosegreterio Gian Marco Centinaio, è stato presentato il nuovo Atlante Qualivita, giunto alla sua undicesima pubblicazione. Realizzato dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di Origin Italia e AssoDistil è la seconda volta che vede come editore l’Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani. Dalla tavola rotonda, organizzata dalla Fondazione Qualivita per la presentazione del nuovo Atlante, a cui hanno partecipato Riccardo Cotarella e Massimo Montanari con due lectio magistralis sul profondo legame tra le produzioni agroalimentari e vitivinicole e il loro luogo di origine, è emerso che la cultura dei territori rurali è alla base del nuovo riposizionamento verde dell’Italia.

Si può parlare di DOP Cultura nei territori con una forte identità legata alle Indicazione Geografiche – ha spiegato il direttore di Qualivita, Mauro Rosatie l’analisi che abbiamo portato avanti in questi anni con la Fondazione ci mostra come, in tali contesti, le DOP IGP hanno preso parte al consolidamento della cultura civica e del capitale sociale inteso come l’insieme delle reti associative basate sullo sviluppo di norme e relazioni di fiducia nelle comunità”. A questo si aggiunge, naturalmente, il contributo dei Consorzi e delle imprese associate nell’affermare anche i valori legati ai fattori ambientali e paesaggistici, ai saperi e alle tradizioni produttive, all’innovazione del settore e alla formazione e all’educazione delle comunità.

In questi anni in cui si è affermata la DOP Economy che ha fatto da traino allo sviluppo locale e all’internazionalizzazione del made in Italy, – ha concluso Rosatiparallelamente la DOP Cultura ha mantenuto vivi i valori culturali dei territori che rappresentano una leva per la transizione green del nostro Paese”.

A cura della Redazione

Fonte: Consortium 2021_04

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