Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiana DOP. Due colossi “DOP” della Lombardia mangereccia, due pilastri della sua economia casearia. E due acerrimi concorrenti, nonostante le smentite ufficiali dei rispettivi produttori. Inutile negarlo: sono due formaggi a pasta dura, difficile per un profano riconoscerli al solo assaggio del palato. Il primo muove in regione, al consumo, 1.800 milioni di euro. Il secondo, prodotto soprattutto in Emilia-Romagna, “solo” 400 milioni ogni anno. Stefano Berni e Riccardo Deserti dirigono rispettivamente il Consorzio di tutela del Grana Padano e quello del Parmigiano Reggiano. E ci parlano dei loro prodotti nel panorama lombardo. Quantità e qualità della produzione, differenze al palato e vendite: entrambi i Consorzi di tutela puntano molto sui mercati esteri. La produzione in Lombardia. Grana Padano DOP: «La Lombardia è da sempre il primo nostro produttore. Nel 2012, vi si sono lavorate 3.298.191 forme, pari al 69,87 per cento del totale. I caseifici risultano concentrati nelle province di Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Lodi e Pavia». Parmigiano Reggiano DOP: «In territorio lombardo, produciamo nell’Oltrepò Mantovano. Sono 370.057 i pezzi nati in regione, ovvero 1’11% per cento del dato complessivo».
Avvenire_Milano_27.09.2013.pdf

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