Il Sole 24 ore

Consumi di vino in Italia in caduta libera ma l’aumento a due cifre dei prezzi dà fiato ai produttori. L’anno scorso le vendite di vino confezionato nella grande distribuzione sono cresciute a valore del 3,1% a 1,51 miliardi ma sono scivolate a volume del 6,5%. Un aumento medio dei listini di oltre il 10% ha permesso ai produttori di parare il colpo; l’anno prima le vendite erano calate del 3,7% ma il valore era salito dell’1,7%. Nel 2013 hanno vinto i vini frizzanti, legati al territorio ma con un consolidamento del trend dei rossi oltre i 6 euro la bottiglia e i bianchi oltre i 5.

Si conferma anche il fenomeno all’assuefazione delle promozioni: il taglio dei prezzi risulta sempre meno efficace rispetto alle scelte del cliente. «Il consumatore sceglie di più i prodotti facili da bere – osserva Pietro Rocchelli, consulente di marketing dell’agroalimentare – ma premiano anche le bottiglie dai 5 euro in su. In un arco temporale di 5 anni, escono vincitori il Vermentino, il Bonarda, il Prosecco e il Pignoletto. Bene gli emergenti: Morellino, Negroamaro e Syrah». Secondo le rilevazioni 2013 di Iri, il vitigno più venduto è risultato il Lambrusco, oltre 15 milioni di bottiglie, seguito dal Chianti, 13,8 milioni, dal Bonarda, 9 milioni, e dal Barbera, 8,8 milioni. Negli ultimi 5 anni i campioni di crescita sono stati Vermentino (+57%), Prosecco (+44%), Bonarda (+31%) e Gutturnio (+26%). In caduta, Trebbiano (-33%), Nero D’Avola (-31%) e Merlot (-23%). L’anno scorso la pressione promozionale nella gdo ha raggiunto picchi del 50-60%, in particolare nella fascia di prezzo più bassa di bianchi e rossi ma con risultati alterni.

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