Il Sole 24 Ore

Governo e regioni hanno raggiunto ieri l’intesa per applicare in Italia la riforma della Politica agricola comune 2014-2020. L’accordo regola la distribuzione per i prossimi sette anni dei circa 4 miliardi annui di aiuti diretti alle imprese a cui si aggiungono altri 2 miliardi (cofinanziamento nazionale incluso) riservati ai programmi regionali di sviluppo rurale. In totale oltre 50 miliardi. Il cuore del provvedimento è rappresentato dal graduale riavvicinamento del valore dei pagamenti, oggi profondamente diversificato tra le diverse produzioni e tipologie aziendali.

Un’operazione che comporta anche un travaso di fondi a spese delle regioni tradizionalmente più produttive compensate, in parte, dagli aiuti accoppiati (legati alla produzione) a zootecnia e olivicoltura. La riforma Ue prevede un massimale del 15% del monte aiuti totale da destinare ai settori in crisi di mercato. Alla fine il compromesso assegna ai piani di settore l’11% del plafond, premiando anche riso e colture proteiche.

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