Completato lo studio sul sistema di gestione responsabile delle Langhe: prevede la nascita di due enti capaci di unire pubblico e privato

Arriva dalle Langhe la proposta di un modello virtuoso per la gestione responsabile della manodopera stagionale nei vigneti, ormai quasi totalmente composta da stranieri. Il contesto è noto: negli ultimi anni, l’organizzazione di chi lavora sulle colline del vino si è strutturata prevalentemente attraverso cooperative senza terra e società di servizi che operano in appalto per le cantine.

Questa forma di organizzazione, se da un lato è funzionale alle esigenze produttive e alla stagionalità, dall’altro ha generato criticità strutturali, aggravate da fenomeni di irregolarità e sfruttamento sfociati in episodi di caporalato.

Per contrastare il fenomeno, sono nate iniziative virtuose come il Protocollo di intesa siglato tra la Prefettura di Cuneo e gli enti territoriali, e l’Accademia della Vigna nata nel 2023 come modello che coniuga assunzione diretta nelle aziende vitivinicole, esperienza formativa sul campo, pratiche di inclusione e responsabilità.

Per rendere stabili queste iniziative, su impulso del Consorzio di Tutela Barolo e di Weco impresa sociale è stato avviato l’anno scorso uno studio di fattibilità finalizzato a identificare un modello in grado di garantire legalità, qualità sostenibilità sociale.

«Dopo un anno di analisi e confronti, il modello è pronto per essere presentato agli stakeholder del territorio – dice Maria Cristina Galeasso, referente del progetto per Weco -. Prevede la costituzione di due enti, distinti ma complementari, che tengono insieme governante condivisa e capacità operativa».

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Fonte: La Stampa – Cuneo