Il Meeting di Rimini 2025 ha ospitato un incontro dedicato a uno dei tratti più identitari del nostro Paese: l’agroalimentare come eccellenza italiana. L’appuntamento dal titolo «Le eccellenze in Italia» ha riunito protagonisti del settore, dalle imprese ai consorzi, fino alle istituzioni, per riflettere sulle radici e sul futuro di un comparto che genera valore economico, culturale e sociale.

«L’agroalimentare è una eccellenza che si esprime attraverso migliaia di protagonisti, si declina secondo le specificità di ogni azienda, prodotto, settore e territorio e che produce non solo alimentazione, ma anche occasioni di lavoro, salute, cultura, turismo qualificato e gusto per la vita», è stato sottolineato in apertura.

In questa prospettiva, la nozione stessa di eccellenza è stata collegata a una parola-chiave: civiltà. La riflessione ha preso le mosse da un interrogativo fondamentale: come nasce l’eccellenza, quali condizioni ne permettono lo sviluppo e perché è vitale sostenerla in un mondo segnato da crisi geopolitiche, cambiamenti climatici e trasformazioni economiche?

La sfida di una multinazionale nella patria dello slow food

La prima voce è stata quella di Giorgia Favaro, amministratrice delegata di McDonald’s Italia, che ha voluto rispondere a un interrogativo spontaneo: che cosa c’entra il marchio globale del fast food con le eccellenze italiane? Favaro ha spiegato come l’incontro con consorzi di tutela DOP e IGP, attraverso Origin e Fondazione Qualivita, abbia permesso di inserire nei menù prodotti tipici italiani.

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Grana Padano: qualità che resiste alle crisi globali

Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, ha ricordato l’origine antica del formaggio, nato nel 1134 nell’abbazia di Chiaravalle come risposta al problema dello spreco del latte. Ha poi raccontato la battaglia commerciale legata ai dazi statunitensi: «Da cinquant’anni i nostri formaggi pagano un dazio del 15%. Con l’aggiunta di ulteriori dazi, temevamo un crollo delle esportazioni. Grazie all’impegno della politica italiana e della Premier Meloni il rischio è stato scongiurato».

Oggi il Grana Padano è il prodotto DOP più esportato al mondo. «A maggio il 53% della produzione è stata destinata ai mercati esteri. La remunerazione del latte per il Grana Padano è la più alta in Europa», ha affermato Berni. Il segreto è la coesione: «Non è difficile stare insieme quando si ha un progetto comune e condiviso. È questo che ci ha consentito di superare crisi e differenze». Ha citato infine l’esempio dell’Expo di Osaka, dove il padiglione Italia è stato tra i più visitati anche grazie alle eccellenze agroalimentari.

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Fonte: sestopotere.com