Durante la presentazione del 1° Rapporto Turismo DOP, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del MASAF, è stata presentata la case history delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio UNESCO, presentata dal Consorzio di tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco.
Presentata da Franco Adami, Presidente del Consorzio di tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, la case history ha messo in luce il ruolo chiave della Denominazione nella valorizzazione turistica del territorio, attraverso azioni concrete di promozione integrata, tutela e sinergia con le istituzioni e le associazioni locali.
Adami ha sottolineato come le Colline del Prosecco Superiore – modellate nei secoli dal lavoro delle famiglie vitivinicole – siano oggi un esempio emblematico di come la viticoltura eroica possa coniugare bellezza del paesaggio, qualità del prodotto e sviluppo turistico. Il riconoscimento UNESCO ha amplificato l’attenzione verso l’area, accompagnato da un sensibile incremento delle presenze turistiche.
Il valore del Turismo DOP per il territorio è tangibile: nel 2024 si è registrato un incremento del turismo del +26% rispetto al 2019, con oltre 550.000 presenze e una crescita degli arrivi internazionali del +34%. Risultati che, come sottolineato dallo stesso Adami, sono stati possibili grazie a un modello di governance basato sulla collaborazione di rete tra produttori, associazioni e istituzioni.
Il Consorzio ha contribuito attivamente a questo sviluppo attraverso l’accoglienza di decine di giornalisti da tutto il mondo, trasformandoli in ambasciatori della bellezza e della qualità del territorio. In parallelo, è stato attivato un sistema articolato di percorsi a piedi e in bicicletta, la valorizzazione di monumenti, chiese storiche e della gastronomia locale, fino all’organizzazione di eventi come la “Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco”
Il caso delle Colline del Prosecco dimostra come una Denominazione possa andare oltre la sola funzione produttiva per diventare motore di un’economia territoriale integrata, in grado di generare valore culturale, sociale ed economico.
Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il 1° Rapporto sul Turismo DOP offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni Geografiche in Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti DOP IGP –, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.
I 235 Eventi registrati nel 2024 si confermano l’ambito più dinamico del Turismo DOP, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti DOP IGP e ai territori. Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti IG: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le IG e i luoghi di origine. Il report mappa anche 130 elementi di Valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti DOP e IGP: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal Ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale. Completano il quadro delle attività le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle DOP IGP e promuovere efficacemente le iniziative.
Fonte: Fondazione Qualivita