Trump a tutto campo sui dazi: entro due giorni lettera alla UE. Non estenderà la scadenza del 1° agosto per l’entrata in vigore dei nuovi dazi su una quindicina di Paesi.
Donald Trump alza ancora la temperatura sul commercio, mettendo l’Unione europea nel mirino e minacciando nuovi, pesanti dazi settoriali su rame e farmaceutico. Il presidente americano ha promesso di continuare a inviare lettere ai partner, forse altre venti, sui livelli aggiornati dei suoi dazi e tra i prossimi destinatari c’è la Ue.
«Siamo probabilmente a due giorni dalla lettera», ha detto durante una riunione dell’amministrazione. Nonostante il negoziato con Bruxelles («Ci statrattando bene», ha detto), ha attaccato le regole dell’Unione sul tech. Ad oggi ha minacciato la Ue di dazi tra il 20%, il 50% e il 17% sugli alimentari.
Trump ha anche assicurato che agosto sarà una scadenza ferrea per l’entrata in vigore dei dazi contro tutti i partner in mancanza di intese, senza ulteriori rinvii. Sul rame scatteranno entro inizio agosto tariffe all’import del 50%, mossa che ha spinto i prezzi del 13%, impennata massima dal 1968, verso vette record. Sul farmaceutico arriveranno dazi del 200% dopo una transizione di un anno. Tariffe sono poi in vista sui chip.
L’amministrazione ha inoltre preso di mira di nuovo la Cina, grande rivale con cui ha formalmente siglato una tregua economica: vieterà per decreto l’acquisto di terreni agricoli da parte di investitori di Pechino o di altri «avversari stranieri» citando sicurezza alimentare e nazionale. Il gesto è forse di scarso impatto ma ha valore simbolico: è stato affidato a ben tre ministri, Difesa, Homeland Security e Agricoltura. Proprietari cinesi controllano 115.000 ettari su 362 milioni, già in calo di un quarto dal 2013 e per metà frutto di un’unica acquisizione.
È però la nuova spallata di Trump ai rapporti con partner e alleati, a colpi di lettere, rivisti ultimatum e nuovi balzelli settoriali, a scatenare al contempo nervosismo e frenetiche manovre diplomatiche.
Il breve rinvio di tre settimane sui dazi per tutti i Paesi, originariamente previsti da oggi, è affiancato dall’aggiornamento per iscritto dei loro livelli per una serie di partner, 14 già nella giornata di lunedì tra i quali Giappone e Corea del Sud.
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Fonte: Il Sole 24 Ore