“Anche se molto dipendera’ dal mese di settembre nel corso del quale si concentrano le operazioni di raccolta, si prevede – sottolinea la Coldiretti – una produzione annuale che oscilla tra i 44 ed i 46 ettolitri al litro stimati da Assoenologi con una indicazione a livello regionale di aumenti dal 5 al 10 per cento per Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, Valle d’Aosta, Sicilia, Liguria, Friuli, Marche, Molise, Basilicata e Calabria, incrementi superiori al 10 per cento per Lazio, Umbria, Trentino Alto Adige, Puglia, Campania ma sostanziale stabilita’ in Lombardia e un calo del 5 per cento in Toscana.
Le condizioni climatiche con il grande caldo hanno accelerato i processi e – precisa la Coldiretti – anticipato la raccolta che si classifica come la seconda piu’ precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003, l’anno di una storica siccita’, quando inizio’ il 2 agosto. In Italia la vendemmia e’ partita con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguira’ a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concludera’ addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo e Nerello”. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perche’ molto dipendera’ dalle prossime settimane in cui si iniziera’ a raccogliere tutte le altre uve e dall’andamento climatico del settimane precedenti la raccolta.
In ogni caso lo stato fitosanitario dei vigneti e’ in tutta Italia molto buono con assenza di situazioni di criticita’ e la qualita’ attesa e’ ottima. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sara’ destinata per oltre il 40 per cento – conclude la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.
Fonte: AGI