Il bilancio della vendemmia 2015 è addirittura migliore delle attese iniziali, già favorevoli. Seppure con qualche incognita sugli sviluppi di un mercato che resta bifronte, in crescita per i vini di maggior pregio, in particolare per quelli a denominazione di origine, stabile o in alcuni casi stagnante per gli altri. A tirare le somme è Assoenologi che nei dati definitivi sulla vendemmia 2015 conferma, rafforzandola, la previsione di una crescita significativa già anticipata con le stime di agosto.
I riscontri a bocce ferme – scrive l’Associazione che riunisce circa 4.000 operatori, tra enologi ed enotecnici – restituiscono nei conteggi finali una produzione di 47,6 milioni di ettolitri tra vini e mosti, in aumento del 13% rispetto alla scorsa annata e del 4% se confrontata con la media storica degli ultimi 10 anni. La nuova stima, corretta al rialzo di 3 punti percentuali (ad agosto si prevedeva un più prudente 10% di crescita), Assoenologi corregge al rialzo le stime a 47,6 milioni di ettolitri tra vini e mosti: +13% rispetto al 2014, +4% rispetto alla media decennale parte dalla valutazione di un raccolto di uva che, grazie al buon andamento climatico di quest’anno, si è attestato su un livello medio-alto, posizionandosi in una forbice compresa tra 65 e 67 milioni di quintali, a loro volta valorizzati con un coefficiente medio di trasformazione in vino del 73%.
Fonte: L’informatore Agrario