E’ ampio il margine di crescita legato all’e-commerce dei prodotti alimentari in Italia: nella classifica dei prodotti acquistati online dagli italiani, i cibi freschi hanno una fetta del 2% (contro una media europea del 14% e un dato globale che si attesta sull’11%), mentre per quanto riguarda il cibo da asporto la quota italiana è pari al 6% (contro la media globale del 21%). Sono alcuni dati che emergono dalla Global Survey “Connected Commerce” di Nielsen realizzata su un campione di 13.000 individui in 24 Paesi.

Grafico ecommerce

Fra gli italiani fruitori del web il 12% ha l’obiettivo esclusivo di acquisire informazioni sul prodotto, mentre il restante 88% anche quello di fare acquisti, dato inferiore alla media UE (95%), trainata da Francia (96%), Spagna (96%) e Gran Bretagna (99%). Inoltre in merito alla barriere allo shopping online in Italia, fra i motivi principali si riscontra il voler esaminare i prodotti di persona (56%), la preoccupazione relativa alla rispondenza fra prodotti ordinati online e quelli spediti (40%), la freschezza del prodotto in base alla data di scadenza (39%), la qualità del prodotto (38%). Inoltre il 44% dei consumatori italiani non acquista prodotti alimentari online se questo implica un pagamento per la spedizione.

Inoltre l’Italia è il Paese con il più alto tasso su scala globale di acquirenti online che scelgono di comprare prodotti oltreconfine (79% contro il dato medio a livello globale pari  a 57%, e la media Europa del 65%). Questi risultati non fanno che sottolineare l’ampio margine di manovra che offre il canale e-commerce per il made in Italy agroalimentare: promuovere i prodotti nazionali, in particolare quelli certificati che offrono garanzie in termini di qualità e sicurezza alimentare, è la strada da seguire. Le opportunità di crescita sono molto ampie, non resta che

Fonte: foodweb.it, Nielsen

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