Il Tech Food vale 5,7 miliardi di dollari nel mondo: è il conto globale della spesa 2015 pagato dagli investitori internazionali per accaparrarsi le migliori startup del cibo. Un vero e proprio boom, registrato da CB insight, che risulta in aumento del +152% rispetto all’anno precedente. A trainare gli investimenti ci sono le società asiatiche con 3,4 miliardi di dollari di raccolta, davanti a quelle europee (1,3 miliardi) e americane (948 milioni). E anche in Italia è partita la caccia grossa alle migliori startup del cibo online: secondo iI Future Food Institute in Italia ci sono 350 food startup; il 32% attivo in agritech-sostenibilità, il 20% nella sharing economy, i 12% in e-commerce& distribuzione, l’11% in sicurezza e salute, il 9% in super food e il 5% in retail. Tra le operazioni più significative l’acquisizione di Pizzabo per 51 milioni di euro da parte di Rocket Internet che poi l’ha rivenduta rivenduta a JustEat.
E l’innovazione tecnologica rivoluziona anche il packaging: l’industria alimentare conquista flessibilità e il packaging è sempre più personalizzato. Se in passato infatti una modifica alla confezione di un prodotto richiedeva la sostituzione meccanica agli impianti da parte dell’industria alimentare, oggi spesso basta modificare un comando del software. Un’automazione che – già in diverse realtà – permette una più diffusa personalizzazione del packaging, anche su richiesta di clienti unici. Nell’industria alimentare sistemi che muovono grandi impianti sono stati del tutto trasformati negli ultimi anni, in ottica di flessibilità: tanto che nel 2015 le aziende dell’automazione hanno fatturato, grazie al settore alimentare, il 14% del 4,2 miliardi complessivi.
Anche nel Food sono i sensori a trainare nel futuro: non solo su macchinari, tecnologia e droni, oggi i sensori sono montati anche nei cibi. E nei terreni, ad esempio per misurare il grado di umidità e idratazione per rendere possibile l’agricoltura di precisione. I sensori sono ovunque e la loro presenza aumenterà. La società di consulenza Frost & Sullivan prevedeva per il 2016 il raggiungimento di 96 miliardi di dollari per il mercato dei sensori. E gli osservatori prevedono che la crescita nel prossimo futuro potrebbe viaggiare al +7% all’anno.