Il Tirreno

Virgilio Manini, presidente del comitato promotore dell’Igp per l’Agnello del Centro Italia IGP, chiede a Stato e Regione, l’applicazione dell’articolo 52 del regolamento 1307 del 2013 del parlamento europeo e del consiglio del 17 dicembre 2013. Di cosa si tratta? Questione di vita o di morte per gli allevatori. Nell’incontro del 23 aprile tra assessori regionali dell’agricoltura e ministero delle Politiche agricole è emersa una prima ipotesi assolutamente penalizzante per il settore ovicaprino e in particolare per l’Agnello del Centro Italia IGP, certificato dal maggio 2013.

«In Italia il consumo medio procapite di carne di agnello è di circa 1,8 chili di cui il 50 per cento deriva da importazione che il consumatore non distingue dalla produzione locale», spiega Manini. «Per questo abbiamo voluto un marchio Igp con il quale già nel 2013 sono stati certificati nell’areale oltre 36mila agnelli in 190 aziende: nella Toscana sono stati certificati 6mila agnelli provenienti da 41 aziende agricole, ma con una potenzialità di 200 – 250mila agnelli certificati».

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