Agrisole – Il Sole 24 Ore

Con le dimissioni del ministro si apre l’ennesima fase di incertezze per le strategie dell’agricoltura. Il ministero delle Politiche agricole ha fatto cinquina. Con le dimissioni di Nunzia De Girolamo è stato segnato un record: cinque ministri in 5 anni: Zaia, Galan, Romano, Catania e De Girolamo. Anche in costanza dello stesso governo non si è fermato il turn over a Via XX Settembre. Zaia, Galan e Romano infatti erano tutti e tre in quota al centro destra allora al governo. Non c’è male per un settore di cui da tempo si parla come attività da rilanciare in considerazione delle sue qualità anticicliche.

Soprattutto come chance alternativa per i giovani, in particolare al Sud dove gli under 40 senza lavoro sfiorano il 50 per cento. E invece ancora una volta si ricomincia da capo. E in un momento particolarmente delicato sul fronte europeo e interno, senza contare l’Expo 2015 strategica per l’agroalimentare. E innegabile che il governo Letta abbia dato prova di tenere in considerazione il settore. Misure a favore delle imprese agricole sono entrate infatti in tutti i principali provvedimenti, dal «Decreto del Fare» alla Legge di Stabilità. Ma è altrettanto vero che in molti casi si tratta di interventi che richiedono decreti applicativi.

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