Brescia Oggi.
«Sulla qualità si è aperta una battaglia a livello globale e l’Italia non può fermarsi: la ricerca reciterà un ruolo determinante». Maurizio Martina, ministro per le Politiche agricole, parlava del Grana Padano DOP, ma non solo: tutta la filiera agroalimentare deve percepire «il tema della qualità come un processo evolutivo» e sventolare il marchio «Made in Italy» non è più sufficiente.
Per migliorare, però, servono fondi. Il ministro ha ammesso che le risorse necessarie per la ricerca «non ci sono», ma non ci si deve rassegnare: «Va riarticolato lo schema di lavoro, fissando le priorità e dando vita a un nuovo rapporto tra pubblico e privato. La fusione tra Inea e Cra va in tale direzione».
Martina è intervenuto durante la presentazione di «FiliGrana», un progetto dedicato al Grana Padano DOP che ha richiesto tre anni di sperimentazione, coinvolgendo 15 centri di ricerca e 85 ricercatori, sotto l’egida del Consorzio per la tutela del Grana Padano DOP e dell’Istituto Lazzaro Spallanzani. Il costo di FiliGrana è stato di 4,7 milioni di euro, di cui quasi 3,4 milioni sono stati finanziati dal ministero: il tutto per incrementare il livello qualitativo del formaggio DOP più consumato al mondo.