L’obiettivo del Consorzio di tutela del Prosciutto di Parma DOP è superare i dati di produzione posti nei Piani pluriennali 2015-17 proposti e approvati dal Ministero delle Politiche agricole. “L’ inizio del 2015 è stato tranquillo – afferma il direttore generale del Consorzio del Prosciutto di Parma, Stefano Fanti – ma con l’estate è partita una ripresa della domanda italiana molto significativa. Tanto che le cosce fresche hanno subìto un brusco rialzo: i macelli hanno spinto i prezzi dai circa 4 euro al chilogrammo del prezzo medio del 2014 ai 4,47 dell’ultima rilevazione”.
All’estero invece la crescita è stata costante, grazie alla debolezza dell’euro che ha favorito le vendite negli Stati Uniti. L’export del Prosciutto di Parma DOP assorbe il 30% della produzione complessiva, 12 punti in più nell’ultimo decennio, ma non ci sono ancora dati precisi sui trend delle vendite, gli unici numeri certi arrivano dal settore del “ preaffettato” che continua a crescere.
Il piano di produzione 2015-17 del prosciutto di Parma DOP prevede che nel 2015 verranno lavorate 8,7 milioni di pezzi (da commercializzare l’anno successivo per i 12 mesi di stagionatura), 300mila in più del 2014. L’obiettivo a fine piano è di arrivare 9 milioni di pezzi, certo ancora lontani dai 10 milioni del 2008, ma in recupero se si pensa che dal picco si è perso il 16% della produzione. I prezzi al consumo, nel triennio 2012/14, hanno retto: il Parma è oscillato intorno ai 24 euro per kg.
Fonte: Consorzio di tutela del Prosciutto di Parma DOP