L’Unione Sarda
Vino prodotto in vitigni non autorizzati e venduto come Doc. Riso di qualità scadente spacciato per pregiato. Pasta prodotta con conservanti non consentiti o addirittura non dichiarati. Sono solo alcuni esempi delle truffe nel settore dei prodotti alimentari portate alla luce nel Cagliaritano. «Spesso dove mettiamo il naso noi troviamo qualcosa che non va», commenta Giovanni Goglia, dirigente del dipartimento Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) con sede a Cagliari. Un nome lunghissimo, poco conosciuto. I professionisti possono essere definiti i Nas del ministero delle Politiche agricole: meno famosi del corpo militare ma sempre presenti nel tutelare i consumatori. Il 40% delle verifiche e delle ispezioni sui prodotti che finiscono sulle tavole degli italiani sono svolte dagli ispettori dell’Icqrf. Il restante 60% è effettuato dagli altri organismi di controllo come i Nas, la Forestale, la Capitaneria di Porto, Finanza, Istituto superiore della Sanità, Asl e Arpa. «Spesso», spiega Goglia, «veniamo interpellati per consulenza.