Il Ministro Maurizio Martina illustra la strategia dell’agroalimentare italiano per il 2020: “C’è un settore in cui tutte le Regioni italiane sono in grado di eccellere. L’agroalimentare. Ogni territorio del nostro Paese, infatti, è caratterizzato da produzioni di qualità certificata DOP e IGP. Molto spesso agricoltura e produzione alimentare rappresentano le voci più attive e dinamiche dell’economia territoriale, uno sbocco professionale che tiene legate le persone alle aree non urbane. Stiamo vivendo una fase di rilancio, che dobbiamo rafforzare, lavorando soprattutto per consolidare filiere ora in difficoltà.
In questo contesto Expo Milano è stata un volano, uno stimolo forte per avviare progetti, immaginare nuove strade di promozione dei nostri magnifici paesaggi attraverso l’unione del patrimonio enogastronomico, culturale e ambientale. Una vera operazione di sistema, che è la somma di tante esperienze concrete. Abbiamo messo in mostra la capacità dei nostri territori di interpretare la sfida produttiva abbinando al tema della sostenibilità e dell’innovazione quello della comunità e dei territori. Quella di un’Italia che sta coltivando il proprio futuro, partendo dalla conoscenza profonda delle radici del suo passato. Dobbiamo partire da questa consapevolezza e continuare un serio lavoro di crescita mettendo al centro tutta l’agricoltura e l’agroalimentare per il nuovo sviluppo delle nostre terre.
Stiamo affrontando oggi un passaggio molto delicato. Abbiamo un grande tema davanti a noi legato alla tutela del reddito, alla giusta remunerazione di chi produce e a un rilancio dei rapporti nella filiera. Per rendere il made in Italy protagonista c’è bisogno di un salto di qualità anche su questo fronte. Le risorse per lo sviluppo rurale sono determinanti per le nostre regioni, ma siamo consapevoli che bisogna lavorare per attuare un processo di semplificazione per permettere agli agricoltori e imprenditori agricoli di crescere e conquistare nuovi mercati. Allo stesso tempo è necessario utilizzare in forme nuove gli strumenti che abbiamo e leggere le occasioni che ci offre la programmazione del Psr 2014/2020, organizzando un nuovo progetto di cambiamento per l’agricoltura.
Vogliamo supportare modelli territoriali e nazionali che sappiano aggregare i produttori, promuovendo al meglio le produzioni e salvaguardando anche sotto il profilo paesaggistico le nostre zone rurali. Il ruolo delle aziende agricole, infatti, va oltre la semplice produzione, ma è sempre di più un’esperienza che intreccia i valori della sostenibilità sociale, economica e ambientale”.
Fonte: Il Sole 24 Ore