L’iter per l’IGP “bloccata” da Caffarel, che possiede il marchio. L’UE apre un’indagine
La guerra Torino-Zurigo sulla paternità del marchio gianduiotto si fa tensione diplomatica, tutt’altro che dolce, a Bruxelles. Ieri il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha portato all’attenzione del Commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, la questione del riconoscimento della denominazione del Gianduiotto IGP.
L’iter per l’autorizzazione del disciplinare richiesto da 40 aziende del territorio nel 2017, da Ferrero fino a Venchi fino alla filiera degli artigiani, è bloccato da Lindt, il gruppo svizzero che controlla Caffarel, i primi ad aver industrializzato il gianduiotto (nel 1865) e quindi depositari del marchio.
“Il riconoscimento IGP ha sottolineato Cirio – non vuole essere un marchio commerciale, ma uno strumento per garantire questa eccellenza dolciaria come patrimonio comune di tutto il Piemonte e dei cioccolatieri che vorranno seguire la ricetta autentica”.
Quindi nocciole tra il 30 e il 45% dell’impasto, massa di cacao e soprattutto niente latte in polvere, come invece chiede Caffarel.
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Fonte: Corriere Torino
Crediti foto: blog.cookaround.com