Agrisole
Italia e Spagna ai vertici, Usa a +7% – Lo strano caso cinese: più vigneti ma raccolti in calo. Salvo poche eccezioni, la più eclatante quella cinese, la produzione di vino ha fatto segnare, nel 2013, una crescita diffusa che ha coinvolto quasi tutti i paesi produttori. L’Oiv, l’Organizzazione internazionale della vite e del vino nei giorni scorsi ha alzato l’asticella dell’output mondiale a 276,7 milioni di ettolitri (esclusi mosti e succhi), stimando un incremento dell’8% sul 2012. Meglio nella Ue dove si stima una crescita dell’ 11%.
Nei Ventotto, scrivono gli analisti, con 162,2 milioni di ettolitri si è tornati a un livello medio di produzione, grazie soprattutto alla spinta delle cantine spagnole che l’anno scorso hanno toccato il primato storico di 50,6 milioni di ettolitri, inclusi succhi e mosti. Avanza l’Italia, che resta il primo produttore mondiale, mentre cresce debolmente la Francia, in un’annata in netto miglioramento per i produttori ungheresi e rumeni. Nel resto del Mondo un contributo determinate è stato dato dagli Usa, in particolare dai filari californiani, con un 7% di crescita delle produzione vinificata e un volume decisamente significativo (22 milioni di ettolitri) se rapportato alla serie storica. Sorprende invece l’esito vendemmiale in Cina, che in un anno ha subito un calo del 15% della produzione di vino, nonostante l’ulteriore espansione delle superfici investite. Con 11,7 milioni di ettolitri il Dragone è sceso ai minimi da cinque anni registrando fra i top player il calo maggiore.