Il Giornale
Dopo le richieste e le pressioni, fatte sia dalle istituzioni che dalle associazioni di categoria, qualcosa sembra finalmente muoversi in ambito europeo per soccorrere e sostenere alcune tra le produzioni che più di altre stanno soffrendo i rigori di questa estate senza capo né coda. Le pesche, eccellenza ormai ben nota del nostro territorio, che oltre alle ingiurie del meteo si è trovata a far fronte pure alle scintille politiche tra la Russia e il resto del mondo occidentale, con il risultato di frontiere ex sovietiche bloccate alle importazioni straniere e carichi di merce che hanno fatto inversione a «U» e hanno ripreso la strada di casa, invendute e – dunque – in eccedenza.