Gazzetta del Mezzogiorno

Il Consorzio del Pane di Altamura DOP avvia la stagione del cambiamento. E’ costretto a farlo. Sono ancora pochi i panificatori che aderiscono. E ci sono scadenze ed obblighi normativi a cui ottemperare con il Ministero delle Politiche agricole e forestali, o altrimenti si rischia di perdere il riconoscimento della denominazione di origine protetta. La DOP è stata assegnata dalla Commissione europea nel 2003. Il Pane di Altamura DOP è stato il primo prodotto da forno e di panetteria ad ottenere la certificazione, un marchio di origine che identifica la zona di appartenenza anche come provenienza delle materie prime.

Con il «bollino», è nato anche il Consorzio del pane che da ente di tutela è passato ad essere di filiera.

Veniva premiata una battaglia di lungo tempo del presidente Peppino Barile. Una DOP è tanto più forte quanto tutti gli attori sono protagonisti: agricoltura, mulini, panificatori. Invece in questi undici anni non è andata così. Le quantità certificate di grano duro sono molto limitate e pertanto altrettanto marginale è la produzione del pane con il bollino. A fare la parte del leone è sempre quello (pure ottimo) che viene impastato ed infornato senza tenere presente il rigido disciplinare. Nel tempo anche quest’ultimo è stato oggetto di richieste di modifiche, mai andate in porto.
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