Con la recente approvazione della modifica allo statuto della Fondazione Qualivita, recedono come soci fondatori la Provincia di Siena, il Comune di Siena e la Camera di Commercio di Siena, ”per permettere a Qualivita di realizzare nuovi programmi più orientati verso interessi nazionali e internazionali, e perseguire nuove linee strategiche di sviluppo”. Così la Fondazione con sede a Siena annuncia in una nota l’uscita, dopo dieci anni di attività, dei soci fondatori pubblici locali e l’ingresso di Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Gerografiche) e Federdoc (Confederazione Nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani). “Con questa operazione – sottolinea il presidente di Aicig Giuseppe Liberatore – si intende proseguire sulla via dell’aggregazione nell’ottica di consolidare il settore e renderlo sempre più compatto”. “Credo – afferma il presidente di Federdoc Ricci Curbastro – che un lavoro di squadra sia fondamentale per ottenere sempre maggiori risultati a favore delle nostre Denominazioni”. Aicig e Federdoc vanno ad affiancare nella compagine sociale CSQA Certificazioni Srl e Valoritalia Srl – due società leader in Italia nelle attività di certificazione e controllo sui prodotti Dop, Igp. Con la nuova governance la Fondazione Qualivita rafforza il proprio ruolo nel settore della valorizzazione dei prodotti di qualità certificata diventando lo strumento operativo del comparto agroalimentare e vitivinicolo italiano per tutte le attività di ricerca socio-economica e di comunicazione, anche in vista dell’EXPO 2015. “In questo nuovo contesto continueremo a portare avanti le iniziative editoriali già consolidate come l’Atlante Qualivita e l’Osservatorio socio-economico – conclude il direttore generale Mauro Rosati – ma ci impegneremo molto di più sui progetti di comunicazione digitale per dare supporto ai consorzi di tutela nella comunicazione in rete anche alla luce dei recenti sviluppi sulla liberalizzazione dei domini generici come .wine che potrebbero penalizzare pesantemente le Indicazioni Geografiche italiane”.
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