Aumentano le giacenze per la campagna in corso, mentre scende il prezzo dello sfuso. Da sud a nord le grandi cooperative appaiono preoccupate e spingono per interventi emergenziali, dalla distillazione alla riduzione delle rese. Ed è iniziato anche il confronto con Francia e Spagna per valutare ipotesi di risposte comuni.
Il problema è una congiuntura decisamente negativa – giacenze e costi in aumento, prezzi dello sfuso in flessione – mentre la soluzione non è univoca, ma su una cosa tutto il sistema è più o meno concorde: bisogna intervenire. Di fatto l’Italia è reduce di due vendemmie a 50 milioni di ettolitri e ha appena aperto una campagna col segno meno, con tensioni in particolare sui prezzi dello sfuso, a causa delle giacenze in aumento e delle vendite rallentate. A ciò si aggiunga la situazione geopolitica di incertezza che non aiuta.
Il confronto, con gli altri Paesi produttori, è già in atto: mercoledì scorso a Roma, nella riunione plenaria del Comitato misto franco-spagnolo-italiano si è fatto il punto della situazione. Da quanto risulta a Tre Bicchieri, Spagna e Italia concorderebbero su risorse straordinarie per far fronte alla crisi e su rafforzamento delle misure OCM con regole più flessibili, la Francia punterebbe dritta a misure di gestione di crisi, tra cui stoccaggio, distillazione e, in alcune aree, anche estirpazione.
Alla fine dell’incontro è comunque emersa la volontà di scrivere alla Commissione Ue per chiedere un monitoraggio esaustivo dell’evoluzione del settore e, se necessario, risposte comuni. Ma su queste ultime si apre una profonda riflessione.
Fonte: Gamberorosso.it