Bene l’export del vino italiano in valore, arrivato a 3 mld di euro (+1%), ma i volumi stentano. A sottolinearlo sono i dati Ismea sui primi sette mesi del 2016. Gli 11,5 min di ettolitri esportati sono in linea con quelli dei primi 7 mesi del 2015. Resta, comunque, lontana la possibilità dell’Italia di riconquistare la leadership mondiale degli esportatori in volume, sebbene la Spagna abbia una battuta d’arresto rispetto allo scorso anno. Recupera, invece, l’export italiano di vini comuni sfasi. In questo quadro Ismea evidenzia come i vini Igp, da gennaio a luglio 2016, hanno sofferto nelle esportazioni, -1,9%in volume e -4,1% in valore; mentre continua la crescita delle Dop nella quali pesa il +20,2% in volume degli spumanti, segmento nel quale il Prosecco ha fatto segnare +24% a volume. L’Asti, invece, mostra ancora una fase difficile, -2,9% in volume e -3,9% in valore, ma sicuramente meno pesante di quella dello scorso anno.
Bene i varietali sia sfasi che confezionati a dimostrazione che il segmento sta crescendo, nonostante abbia ancora un peso modesto nel paniere delle esportazioni (2% a volume). Per quanto riguarda i Paesi clienti, gli Usa hanno evidenziato un lieve calo in volume, -0,5% accompagnato però da un +(49% a valore). Negli Stati Uniti, vanno bene gli spumanti (+14% in volume) ma anche i Dop fermi (+12%), in particolare dei bianchi. Ottimi dati relativi hanno segnato un +27 a volume e +20% a valore. A due cifre la crescita dell’export dei vini rossi Dop, +18 a volume e +20 a valore. Decisa frenata, invece per gli spumanti soprattutto comuni. In calo, le importazioni. Le abbondanti disponibilità interne hanno quasi dimezzato rispetto ai primi 7 mesi del 2015gli acquisti all’estera con un risparmio del 12%. Questo dovuto anche al calo del 47% delle importazioni di vino sfuso.
Fonte: Italia Oggi