Andrea Franchetti è  morto a 72 anni, ci ha lasciati  uno straordinario protagonista del mondo del  vino italiano, che fin dai primi anni ha seguito e creduto nel progetto della Fondazione Qualivita, partecipando attivamente  come membro  del Cda. Fra l’Etna e la Val d’Orcia, con la Tenuta di Trinoro,  aveva costruito un impero e uno stile enologico tutto personale.

Ricordando Andrea Franchetti  non possiamo non citare la definizione che di lui dette la più nota rivista del settore  Wine Spectator : “Una personalità delle più iconoclaste, moderne e di successo del mondo del vino italiano”. “Mentre parlava mi sembrava sempre di sognare – racconta  Mauro Rosati direttore generale di Qualivita – Era un amico, un signore ma soprattutto era unico. Ricordo sempre quando si mise in bocca un pezzo di terra rossa della mia amata Montagnola e me ne descrisse con precisione la composizione”.

Apparteneva a quella categoria di visionari che seguono solo il proprio istinto, definiva la sua scelta di vivere quasi in isolamento come un  modo per trovare la sintonia con la natura che lui ritrova nel suo vino. E senza bagaglio tecnico,  Franchetti aveva creato prima la  Tenuta di Trinoro e poi aveva scelto l’Etna, e il vino eroico che con fatica e grande soddisfazione aveva iniziato a produrre nella tenuta di Passopisciaro. Barone di nascita, in molti in questi giorni lo ricordano per la sua eleganza campagnola estremamente raffinata. Era malato da un po’ di tempo, lascia il suo stile   unico e ineguagliabile nel mondo del vino.

 

ARGOMENTI TRATTATI: