DOP IGP: L’europarlamentare Paolo De Castro spiega come si lavorerà per rendere ancora più forte un comparto che per l’Italia vale 17 miliardi
Rafforzare il ruolo dei consorzi, maggiore protezione, semplificazione e chiarimento del ruolo dell’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (Euipo), sostenibilità. Sono questi i quattro pilastri individuati dai parlamentari europei per rendere più solido il nuovo Regolamento sulle Indicazioni geografiche. La Commissione europea ha presentato una bozza su cui ora lavorerà il Parlamento.
«Creare per la prima volta un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, in grado di garantire un maggiore allineamento e una maggiore chiarezza tra tutti i settori, pur salvaguardando le specificità dei vari comparti e la garanzia di una revisione periodica». Questo, secondo Paolo De Castro, l’obiettivo dei 122 emendamenti presentati dai parlamentari europei alla bozza di nuovo Regolamento, di cui l’eurodeputato italiano è relatore.
«Gli emendamenti cercano di raccogliere e fare sintesi di tutti i suggerimenti e le posizioni espresse, con l’obiettivo non di rivoluzionare, ma di evolvere in meglio un sistema senza eguali nel mondo – ha spiegato De Castro – e che già funziona in modo efficace, generando valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico». La speranza è di concludere l’iter parlamentare entro la primavera, poi avviare le negoziazioni con il Consiglio, raggiungendo un accordo finale nella seconda metà del 2023.
Il ruolo dei consorzi
«I consorzi rappresentano il motore di sviluppo delle DOP IGP e devono continuare a rimanere in mano solo ai produttori con maggiori e migliori responsabilità – ragiona De Castro – chiarendo tuttavia il ruolo esclusivo dei gruppi riconosciuti». In merito ai criteri di riconoscimento di questi ultimi l’intento è salvaguardare schemi nazionali, come quello italiano o francese, che già funzionano alla perfezione. Agli Stati membri, dovrà poi essere riconosciuta la possibilità di introdurre sistemi di contributi obbligatori che obblighi tutti i produttori a sostenere i costi del consorzio relativi allo svolgimento delle attività previste dal Regolamento. I consorzi avranno un ruolo fondamentale anche per comunicare quanto i prodotti Ig siano per loro stessa natura sostenibili. «Riteniamo fondamentale l’elaborazione da parte dei consorzi di un rapporto che spieghi tutto ciò che i produttori svolgono in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale» ha sottolineato l’ex presidente della Comagri a Bruxelles.
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Fonte: Terra e Vita